Il flauto magico | Wolfgang Amadeus Mozart
In una terra fatata, dove è difficile discernere il bene dal male, il principe Tamino si smarrisce e incontra un buffo personaggio coperto di piume chiamato Papageno. I due giovani, protetti dai poteri magici di un flauto e di un carillon e aiutati da due intrepide ragazze, Pamina e Papagena, sfideranno oscuri personaggi e impareranno a superare le proprie paure. Troveranno anche l’amore: due matrimoni sanciranno un finale doppiamente lieto. Questa è la fiaba labirintica che narra il Flauto magico, l’opera in tedesco che Mozart compose nel 1791, pochi mesi prima di morire.
Nel lavoro c’è spazio per melodie dolcissime, cori possenti e marce solenni, che accompagnano cerimonie ispirate ai riti massonici, situazioni spassose e due arie dal virtuosismo sovrumano, intonate dalla Regina della Notte. I diversi stili musicali si mescolano con geniale maestria creando un capolavoro senza tempo, capace di divertire e di commuovere gli ascoltatori di ogni età. Sesto Quatrini affronta la partitura mozartiana con carisma e con la sua consueta precisione, alla guida di un giovane cast di profilo internazionale. La magia di quest’opera è esaltata dall’originalissimo impiego di proiezioni, ispirate ai cartoon e all’estetica del cinema muto, con le quali gli interpreti dovranno interagire, creando così uno spettacolo fuori dal comune che porta la firma di Barrie Kosky e Suzanne Andrade. Si tratta di una vera esperienza immersiva capace negli ultimi anni di suscitare l’entusiasmo delle platee di tutto il mondo.
Per la prima volta a Torino
Incontro con l'Opera: martedì 28 marzo 2023 ore 18
Die Zauberflöte
Singspiel in due atti
Edizione in lingua originale tedesca
Personaggi e interpreti
Gabriela Legun
Ekaterina Bakanova
Joel Prieto
Giovanni Sala
Alessio Arduini
Gurgen Baveyan
Serena Sáenz
Beate Ritter
Danae Kontora
In-Sung Sim
Amélie Hois
Lucrezia Drei
Ksenia Chubunova (Regio Ensemble)
Margherita Sala
Thomas Cilluffo
Enzo Peroni
Rocco Lia
Viola Contartese
Flavia Pedilarco
Alice Gossa
Costanza Falcinelli
Isabel Marta Sodano
Blanca Zorec
Un nuovo servizio al pubblico: potete acquistare il vostro Opera Buffet on line oppure la sera dello spettacolo presso le casse nel foyer d'ingresso poste a lato del guardaroba.
Calendario rappresentazioni
Luogo di svolgimento: Teatro Regio Calendario completo
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Argomento
atto
In un antico Egitto immaginario. Un paesaggio montuoso, con un tempio sullo
sfondo.
Il principe Tamino, vestito da cacciatore ma senza più frecce al suo arco, è inseguito da un serpente; sfinito e quasi raggiunto, cade svenuto. Dal tempio escono tre dame velate che uccidono il serpente e, dopo aver ammirato la bellezza del viso del giovane principe, si allontanano per informare della sua presenza la Regina della Notte, loro signora. Tamino, ripresi i sensi e veduto il serpente morto, pensa di essere stato salvato da un curioso personaggio comparso nel frattempo: è Papageno, un uccellatore vagabondo vestito di piume, che canta accompagnandosi con un piccolo flauto di Pan. Papageno conferma furbescamente le supposizioni di Tamino, ma è subito smascherato e punito per la sua bugia dalle tre dame, che gli chiudono la bocca con un lucchetto d’oro; poi le fanciulle mostrano al principe il ritratto di Pamina, figlia della Regina della Notte: il giovane se ne innamora all’istante.
Con fragore di tuono appare nel cielo la Regina della Notte e spiega a Tamino che la figlia le è stata rapita dal cattivo Sarastro. Chiede al principe di liberarla, promettendogliela in sposa. Il giovane accetta, e le dame gli donano un flauto d’oro dai poteri magici; liberato Papageno dal lucchetto, consegnano anche a lui in dono un carillon fatato e gli ordinano di accompagnare Tamino nell’impresa.
Sala nel palazzo di Sarastro.
Pamina, che ha tentato di fuggire per sottrarsi alle insidie del moro Monostatos, viene ricondotta indietro da costui con la forza.
Sopraggiunge Papageno e Monostatos, spaventato dal suo strano aspetto, fugge.
Papageno rivela alla fanciulla di essere stato inviato dalla Regina della Notte, insieme con un giovane principe che l’ama, per liberarla. I due esprimono la loro fiducia nella forza dell’amore e si allontanano.
Un boschetto.
Guidato da tre fanciulli, Tamino arriva davanti a tre templi: l’entrata al Tempio della Ragione e a quello della Natura gli viene impedita, mentre si apre la porta del Tempio della Saggezza. Un sacerdote spiega a Tamino che Sarastro non è un essere cattivo e che Pamina è stata da lui sottratta all’influenza materna per superiori, giusti motivi. Rimasto solo, Tamino pensa a Pamina e si domanda se la giovane sia viva. Sì, vive, gli risponde un coro invisibile. Confortato, suona il suo flauto: subito sbucano dal bosco animali selvaggi d’ogni specie per ascoltarlo con gioia. Papageno risponde da poco lontano col suo piccolo flauto di Pan: seguendo i suoni dei rispettivi strumenti Tamino e Papageno, che scorta Pamina, si cercano a vicenda senza riuscire a incontrarsi.
Il carillon magico di Papageno costringe Monostatos e alcuni servi, che stavano per catturarlo insieme alla fanciulla, a danzare e marciare come ipnotizzati.
Compare Sarastro con il suo séguito: la giovane gli chiede perdono per la fuga, spiegandone i motivi; Sarastro glielo concede di buon grado e si dichiara pronto a concederla in sposa a un cavaliere degno di lei, ma rifiuta di lasciarla tornare dalla madre. Anche Tamino, trascinato da Monostatos, finisce davanti a Sarastro: il principe e Pamina si riconoscono al primo sguardo e si gettano l’uno nelle braccia dell’altra. Sarastro ordina che Monostatos venga punito per avere insidiato la fanciulla e fa condurre Tamino e Papageno al tempio dell’iniziazione. Il coro inneggia alla saggezza di Sarastro.
atto
Bosco di palme.
Sarastro e i sacerdoti entrano con passo solenne. Ai ministri del Tempio della Saggezza Sarastro chiede di accogliere Tamino, desideroso di sottoporsi alle prove che gli consentiranno di appartenere alla schiera degli eletti e di sposare Pamina. La richiesta viene accolta e tutti invocano Iside e Osiride perché donino alla nuova coppia spirito di saggezza.
Atrio del tempio.
Tamino è sottoposto alla prima prova: mantenere il silenzio qualunque cosa accada. Con lui è anche Papageno, spaventato e recalcitrante: solo la prospettiva di ottenere una compagna riesce in parte a convincerlo. Alla saldezza d’animo di Tamino si oppone il timore di Papageno: i tentativi delle tre dame, inviate dalla Regina della Notte, per indurli a parlare sono tuttavia respinti.
Un grazioso giardino.
Monostatos si avvicina furtivamente a Pamina, addormentata sotto un pergolato di rose: vorrebbe baciarla, ma è cacciato dalla Regina della Notte che, porgendo un pugnale alla figlia, le ordina di vendicarla uccidendo Sarastro. Monostatos, non visto, ha ascoltato tutto e minaccia di rivelare il complotto se Pamina non cederà ai suoi desideri. Sopraggiunge Sarastro: dopo aver scacciato Monostatos, si rivolge a Pamina e le spiega che è l’amore, non la vendetta, a condurre alla felicità.
Una sala (atrio del tempio).
Tamino e Papageno vengono invitati dai sacerdoti a rimanere ancora in silenzio. Papageno però inizia a conversare con una vecchia che, con fragore di tuono, scompare non appena egli le domanda quale sia il suo nome.
Ricompaiono i tre fanciulli, che portano, insieme con gli strumenti di Tamino e Papageno, una tavola imbandita alla quale i due giovani potranno rifocillarsi prima di continuare la prova. Mentre Papageno è felice di mangiare e bere, Tamino, triste, suona il flauto. Arriva Pamina: il principe non può rispondere alla gioia che esprime la ragazza nel rivedere l’amato e tace. Disperata, Pamina crede che il suo sentimento non sia più corrisposto e invoca la morte.
Antro delle piramidi.
I sacerdoti inneggiano alle virtù dimostrate da Tamino e Sarastro esorta i due innamorati a pazientare, giacché altre prove li attendono.
Al suono del suo carillon, Papageno medita sulla propria solitudine: quanto vorrebbe poter avere una mogliettina! Riappare la vecchia, che si rivela essere la bella e giovane Papagena, scomparendo però non appena egli cerca di abbracciarla.
Un piccolo giardino.
Pamina, credendosi abbandonata da Tamino, tenta di uccidersi, ma è salvata dai tre fanciulli, che la rassicurano sui sentimenti dell’amato.
Paesaggio montuoso.
Tamino, scortato da due armigeri, giunge davanti a un cancello al di là del quale si scorgono alte fiamme e una cascata; lo attendono ora le prove supreme del fuoco e dell’acqua. A Pamina, sopraggiunta nel frattempo, è consentito di accompagnarlo. Al suono del flauto magico, le prove vengono superate.
Un piccolo giardino.
Papageno si dispera perché Papagena è scomparsa; i tre fanciulli gli suggeriscono di suonare il carillon magico: la fanciulla riappare e lo abbraccia. Felici, i due già progettano una stirpe di Papageni.
Monostatos, la Regina della Notte e le tre dame, recando in mano nere fiaccole, minacciano di avvicinarsi al tempio per uccidere Sarastro e i suoi seguaci, ma la terra, scossa da un terremoto, si apre per inghiottirli.
Tempio del Sole.
Subito tutta la scena viene avvolta dalla luce del sole. Sarastro e i sacerdoti celebrano la vittoria della luce sulle tenebre, mentre Tamino e Pamina vengono accolti nel regno della bellezza e della saggezza.
Fecondità del Flauto magico
di Alberto Bosco
Visioni magiche
di Ulrich Lenz
La Regina dell’apparenza, la Regina dell’immensità
di Raffaele Morelli
L’inafferrabile Mozart
di Alberto Bosco
Un magico libro di fiabe. Barrie Kosky,
Suzanne Andrade e Paul Barritt su elefanti volanti,
il mondo del cinema muto e l’eterna ricerca dell’amore
a cura di Ulrich Lenz
Argomento
Struttura dell’opera e organico strumentale
a cura di Enrico M. Ferrando
Libretto digitale