Il concerto di Sibelius per la violinista Francesca Dego
Teatro Regio, 29 novembre 2019 ore 20.30
Venerdì 29 novembre alle ore 20.30 l’Orchestra del Teatro Regio diretta da Lionel Bringuier e Francesca Dego, violino solista, sono protagonisti del quarto appuntamento con la Stagione de I Concerti 2019-2020 del Teatro Regio: in programma, la suite Le Festin de l’araignée op. 17 di Albert Roussel, il Concerto in re minore per violino e orchestra op. 47 di Jean Sibelius e la Suite n. 3 in sol maggiore per orchestra op. 55 di Pëtr Il’ič Čajkovskij.
La violinista Francesca Dego, per la prima volta al Regio, è una delle migliori soliste nel panorama internazionale, apprezzatissima per la tecnica perfetta, la bellezza del suono e le doti interpretative. Ha debuttato in Italia a soli 14 anni e a livello internazionale a 16, nel 2005, a fianco di Shlomo Mintz all’Israeli Opera di Tel Aviv. Perfezionatasi con Salvatore Accardo presso l’Accademia Chigiana di Siena e la Fondazione Stauffer di Cremona, nel 2008 ha vinto il Premio Costa, riservato al più giovane finalista del concorso Paganini, e durante la sua carriera in continua ascesa ha suonato sotto la guida di direttori del calibro di Christopher Hogwood, Donato Renzetti, Gianluigi Gelmetti, Domenico Nordio e Wayne Marshall. Dal 2012 incide per la Deutsche Grammophon, con cui ha pubblicato i 24 Capricci di Paganini e l’integrale delle sonate per violino e pianoforte di Beethoven.
È al suo attesissimo debutto sul podio del Regio il maestro Lionel Bringuier, considerato a livello internazionale un enfant prodige della nuova generazione di direttori d’orchestra, ammirato per la notevole maturità artistica e l’originalità che riesce a trasmettere nelle sue interpretazioni. Dopo gli studi in violoncello e direzione d’orchestra al Conservatorio di Parigi, la sua brillante carriera lo ha visto Assistant e poi Associate Conductor sotto la guida di Esa-Pekka Salonen e di Gustavo Dudamel alla Los Angeles Philharmonic, di cui è diventato poi Resident Conductor, primo direttore in assoluto a ricoprire tale ruolo. A soli 26 anni è stato nominato direttore musicale della Tonhalle Orchester di Zurigo a partire dalla Stagione 2014/15 fino alla Stagione 2017/18. Vanta nella sua carriera numerose prime esecuzioni e incisioni per la Deutsche Grammophon, la Decca e la Erato.
Aprono il concerto i frammenti sinfonici dal balletto-pantomima Le Festin de l’araignée (Il festino del ragno), la pagina forse più celebre di Albert Roussel, musicista di scuola francese del primo Novecento. La suite, dall’orchestrazione raffinatissima, richiama le atmosfere di stampo impressionista debussyano; eseguito per la prima volta nel 1913 a Parigi, il balletto affascinò spettatori e critica per la sua dimensione incantata e sognante, facendo di Roussel uno degli autori più apprezzati dell’epoca. Successivamente, il compositore ne trasse la suite che ascolteremo, scegliendo sei scene che dipingono vividamente e con grande freschezza il risveglio della vita segreta di un giardino, il brulichio degli insetti che lo abitano e infine la discesa della notte a riportare la pace.
Segue una pagina violinistica d’eccezione, il Concerto in re minore per violino e orchestra, op. 47 di Jean Sibelius, unica composizione in forma di concerto del compositore finlandese. All’interno di una struttura sobria che reinterpreta la grande forma classica, i temi spaziano in assoluta libertà dai richiami evocativi degli ampi paesaggi nordici all’impetuosità delle danze popolari, dalla cantabilità delle frasi melodiche a momenti di incalzante virtuosismo. La scrittura della parte solistica, di grande difficoltà, si lega a quella orchestrale in modo assolutamente simbiotico, rendendo uno dei punti più affascinanti del concerto l’affiatamento tra violinista e orchestra e facendo del Concerto un caposaldo del repertorio solistico per violino.
Il tema dell’evoluzione del linguaggio e della libertà espressiva torna nell’ultimo brano in programma, la Suite n. 3 in sol maggiore per orchestra, op. 55 di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Composta nel 1884 al culmine di un periodo di crisi creativa, per quest’opera Čajkovskij tornò alla forma della suite, all’epoca non molto di moda, ma che l’autore sentiva particolarmente affine alle sue esigenze espressive: «Trovo questa forma molto congeniale» scriveva Čajkovskij «perché non vi sono restrizioni né obblighi di osservare una qualche tradizione o regola». All’interno di questa struttura ampia e libera, il compositore seppe dispiegare in pieno il suo innato talento melodico e una ricchissima tavolozza orchestrale, in quattro sezioni che spaziano da pagine cantabili di grande serenità alla vivacità e complessità delle variazioni armoniche, ritmiche e timbriche dell’ultimo movimento.
I biglietti sono in vendita al costo di € 30, 28 e 26, a seconda del settore, € 27, 25, 23 (ridotti riservati agli over 65 e agli abbonati alla Stagione d’Opera e Balletto e quella de I Concerti 2019-2020). Per gli under 16 l’ingresso è gratuito e per gli accompagnatori adulti è previsto un biglietto a € 20; i posti riservati a questa iniziativa sono limitati. Per gli under 30 e per i giovani che rientrano nella 18app, i biglietti, per qualsiasi settore, costano € 15. La Biglietteria del Teatro Regio è aperta da martedì a venerdì ore 10.30-18 e sabato 10.30-16 - Tel. 011.8815.241/242. I biglietti possono essere acquistati anche presso: Infopiemonte-Torinocultura (via Garibaldi n. 2), on line su www.teatroregio.torino.it senza costi aggiuntivi e su www.vivaticket.it, e telefonicamente con carta di credito al numero 011.8815.270 (da lunedì a venerdì ore 9-12) o al Call center Vivaticket - Tel. 892.234.
Il prossimo concerto sarà lunedì 16 dicembre ore 20.30 con la Filarmonica Teatro Regio Torino e il Coro di Voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi” di Torino diretti dal maestro Maxime Pascal e Claudio Fenoglio maestro del Coro; musiche di Prokof’ev, Ravel, Dukas, Britten, Rutter, Lavandier.
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