Fuego

Copertina del volume su Fuego
8.00€
Data di uscita

64 pagine
4 tavole a colori
6 tavole in b/n

Disponibile
ISBN
9 7 8 - 8 8 - 9 9 5 7 7- 49 - 0
Season
2019-2020
Autore/compositore
Manuel de Falla

Fuego per Gades
di Eugenia Eiriz

Fuego, Flamenco, Duende
di Elisa Guzzo Vaccarino

Manuel de Falla, un ritratto
di Alberto Bosco

Argomento

Struttura musicale e organico strumentale
a cura di Enrico M. Ferrando

Libretto (spagnolo/italiano)

Fuego per Gades

di Eugenia Eiriz

Nel 2014, in occasione del decimo anniversario della scomparsa di Antonio Gades (1936-2004), la Fondazione che porta il suo nome ha realizzato un progetto particolarmente ambizioso: ricostruire la versione scenica di El amor brujo, che con il titolo di Fuego è stato il secondo balletto composto da Antonio Gades sulla musica di Manuel de Falla. Uno degli esempi più puri dello stile di Antonio Gades, secondo cui «se si vuole cambiare, si deve tornare alla tradizione», questo balletto è un’opera di transizione tra i capisaldi Carmen e Fuenteovejuna. È inoltre l’ultima leggendaria creazione del duo Gades/Saura, e seguì lo stesso percorso di Carmen: prima il film, poi il balletto...


Fuego, Flamenco, Duende

di Elisa Guzzo Vaccarino

Portare in scena il flamenco è una sfida grande. La cultura flamenca, nata tra la gente e non nei teatri, è complessa, sfaccettata, immensamente varia nelle sue tante declinazioni: musica, canto, danza. Una cultura viscerale nata nel popolo, ricca, persistente, plastica nell’evolvere rinascendo continuamente da se stessa, incisiva nel suo mistero intenso e imprendibile1. Ci sono tanti modi di tradurre drammaturgicamente questo universo caleidoscopico all’atto di portarlo in palcoscenico, dal più divistico al più commerciale, dall’esotismo di superficie alla profondità più segreta, ma sempre sull’onda travolgente della seduzione che comunque il flamenco in ogni sua forma esercita in modo potente su tutte le platee.
La parola flamenco, l’immagine del flamenco, la pulsazione del flamenco, evocano subito la passione, la vita e la morte. Un crogiolo di emozione incontenibile. Amarlo è facile, anche senza saperne nulla, conoscerlo e comprenderlo molto meno...


Manuel de Falla, un ritratto

di Alberto Bosco

Parlando degli esordi musicali di Manuel de Falla si è soliti sottolineare come egli non potesse che adeguarsi al gusto e alle forme in auge nel suo paese, componendo pezzi da salotto, per lo più danze ispirate a un immaginario folclore andaluso, e zarzuelas, operette intrise di colore locale. Sintomi, questi, dell’arretratezza e del provincialismo in cui da più di due secoli versava la vita musicale e culturale in Spagna, paese dove, come disse una volta Ortega y Gasset, bastava orchestrare una malagueña per pensare di aver scritto una sinfonia. Falla, per sua stessa ammissione, se non fosse emigrato a Parigi nel 1907 avrebbe dovuto abbandonare la composizione per vivere di lezioni di pianoforte, e considerava pertanto la capitale francese la sua vera patria, almeno per quel che riguardava il suo mestiere. Che si sentisse un pesce fuor d’acqua nella Madrid di fine secolo, dove dalla natia Cadice si era trasferito per diplomarsi in pianoforte al conservatorio, lo dimostra l’entusiasmo suscitato in lui dall’incontro nel 1902 con Felipe Pedrell...


Argomento


Struttura dell’opera e organico strumentale

a cura di Enrico M. Ferrando

Fuego nasce come rielaborazione di El amor brujo: allo stesso tempo ritorno alle origini (il lavoro di Falla era stato concepito come gitanería – uno spettacolo composito con canti e danze) e rivisitazione (la stilizzazione del flamenco operata da Falla viene messa a fuoco dalla giustapposizione con brani e canzoni popolari, scelti da Antonio Gades e arrangiati dai suoi collaboratori Antonio Solera e Ricardo Freire).
Fuego consiste dunque in una successione di scene organizzate intorno a distinti nuclei drammaturgici ed espressivi, e articolate in “numeri chiusi”, alternando flamencos di Gades/Solera/Freire e brani tratti da El amor brujo. Questi ultimi vengono esplicitamente collegati al lato soprannaturale della vicenda: si può osservare che lo Spettro agisce sempre sulla musica di Falla, tranne – significativamente – quando viene sopraffatto dal popolo (n. 7.2, nello stile drammatico della seguiriya, tipicamente collegata al tema della morte)...


Libretto