Musiche e parole contro la violenza di genere

Parole e musica dialogano per dare nome alle ferite, rompere il silenzio e affermare con forza il diritto all’integrità e alla libertà di ogni donna. Il Teatro Regio rinnova anche quest’anno la propria partecipazione alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita il 25 novembre, e fa propri i valori di dignità e rispetto che la ispirano con un concerto speciale che intreccia musica e parole intorno a questo tema drammaticamente diffuso. Sotto la direzione del maestro Ulisse Trabacchin, il programma è affidato alle Artiste del Coro del Regio, affiancate dal soprano Albina Tonkikh e dal mezzosoprano Martina Myskohlid, insieme alle prime parti dell’Orchestra del Teatro Sara Tenaglia (flauto) e Alessandra Avico (contrabbasso), con Jeong Un Kim al pianoforte.

L’itinerario sonoro spazia dalla raffinata malinconia del repertorio cameristico francese – con pagine di Gabriel Fauré (Madrigal, Pavane), Francis Poulenc (Les Chemins de l’amour), Camille Saint-Saëns (La Nuit) e André Caplet (Viens! Une flute invisible soupire) – fino alla meditativa profondità dei Seven Part Songs di Gustav Holst. Una selezione che, muovendo dalla rappresentazione della passione e dell’intimità della notte, arriva a esplorare come la tenerezza e la poesia possano essere sopraffatte dal dolore, ma anche riscattate dalla speranza. Le letture, interpretate dalla voce recitante di Sara Gedeone – formatasi alla Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino e già impegnata in produzioni firmate, tra gli altri, da Leonardo Lidi, Valerio Binasco e Jurij Ferrini – intrecciano versi e parole in un contrappunto di grande attualità: la Gelosia di Cesare Pavese, che svela il germe del possesso, si confronta con la lucida e incisiva affermazione di libertà di Mariagiorgia Ulbar (Luce nuda), per giungere al coraggio delle testimonianze civili di Gino Cecchettin (Cara Giulia) e Neige Sinno (Triste tigre).