Le villi | Giacomo Puccini
Una giovane col cuore infranto si trasforma in una villi, leggendaria creatura maligna sovrannaturale, per vendicarsi dell’amante infedele: lo costringe dunque a partecipare a una danza infernale che lo lascerà senza vita. Questa è, in sintesi, Le villi, l’opera con cui Puccini esordì facendosi notare per l’intensità delle melodie e la forza della scrittura sinfonica.
Ideata inizialmente come un atto unico, pochi mesi dopo il debutto l’opera fu riveduta dall’autore in una versione ampliata, con nuove arie e un nuovo intermezzo orchestrale, che debuttò proprio al Regio nel 1884. Il pubblico apprezzò l’abile combinazione di tradizione italiana ed elementi wagneriani e l’accolse in trionfo. Per la prima volta dopo quel clamoroso successo, Le villi viene riproposta nel nostro Teatro, con la conduzione di Riccardo Frizza, specialista del repertorio operistico italiano.
La nuova produzione è curata da Pier Francesco Maestrini, animato dal desiderio di esplorare il mondo ultramondano e demoniaco. Il regista parte da un presupposto: non deve trarre in inganno che il compositore si sia ispirato al balletto Giselle di Adolphe Adam per comporre l’opera-ballo Le villi, perché nella musica Puccini riversa tutta la sua irruenza giovanile con l’intento, non mediato dalla prudenza della maturità, di scioccare lo spettatore.
Conferenza-Concerto: mercoledì 17 aprile ore 18 - Piccolo Regio Puccini
Opera-ballo in due atti
Personaggi e interpreti
Roberta Mantegna
Laura Giordano
Azer Zada
Raffaele Abete
Simone Piazzola
Gëzim Myshketa
Calendario rappresentazioni
Luogo di svolgimento: Teatro Regio Calendario completo
Turno C
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Argomento
atto
Primavera. In un villaggio della Foresta Nera si festeggia il fidanzamento fra Roberto (tenore) e Anna (soprano), figlia di Guglielmo Wulf (baritono), ricco possidente del luogo.
Anna è tuttavia triste perché il fidanzato sta per mettersi in viaggio verso Magonza, allo scopo di prendere possesso dei beni lasciatigli in eredità da un'anziana congiunta.
atto
Dalla voce di un narratore apprendiamo che il presentimento di Anna si è avverato. Giunto in città, Roberto si è lasciato sedurre da una «sirena», dimenticandosi della fidanzata lontana, che nel frattempo è morta di dolore. Infine, abbandonato dall'amante, Roberto ha deciso di far ritorno al paese per implorare il perdono di Anna, di cui ignora la tragica sorte.
Inverno. È notte. Il vecchio Guglielmo, che non può darsi pace, invoca l'intervento delle Villi: le magiche creature che si danno convegno nelle notti di luna piena facendo danzare convulsamente i traditori d'amore fino a provocarne la morte. Giunto al villaggio, preda della nostalgia e del rimorso, Roberto intravede il fantasma di Anna, che con infinita tristezza gli si rivolge per ricordargli le promesse di fedeltà e il tradimento di cui si è macchiato.
Roberto fa per muovere verso di lei, quando uno stuolo di Villi lo afferra e lo coinvolge in un ballo vorticoso. All'alba, mentre Roberto giace ormai senza vita, le Villi si dileguano e con esse svanisce, finalmente placato, il fantasma della fanciulla morta per amore.