La bohème | Giacomo Puccini
Anno dopo anno le classifiche confermano che La bohème di Puccini è fra le tre opere più rappresentate al mondo. Sin dal debutto torinese nel 1896, il pubblico ha sempre dimostrato per questo titolo un amore autentico, perché vi trova intatto e sublimato il fremito della giovinezza insieme al dolore che comporta la consapevolezza della sua perdita. Il libretto, ambientato a Parigi intorno al 1830, racconta la storia d’amore della ricamatrice Mimì e dello scrittore Rodolfo, i quali, insieme ai loro amici artisti, affrontano le difficoltà di una vita povera con spirito di avventura, finché la realtà non finisce per schiacciarli.
Per i suoi personaggi, Puccini creò melodie memorabili e soluzioni orchestrali molto fantasiose, trasformando una vicenda semplice e quotidiana in pura poesia. Ne sono esempi straordinari il duetto «Che gelida manina/Mi chiamano Mimì» oppure l’introduzione al quadro III, che riesce a far sentire al pubblico il freddo della neve sulla propria pelle. Ridarà vita a questo capolavoro la direzione del giovane maestro Andrea Battistoni, la cui reputazione si è formata sui podi di tutto il mondo. In scena un allestimento intramontabile, quello realizzato per il centenario dell’opera da Giuseppe Patroni Griffi, che ricrea con cura l’atmosfera di una Parigi ottocentesca perfettamente bohémienne.
Conferenza-Concerto: mercoledì 18 ottobre ore 18 - Piccolo Regio Puccini
Opera in quattro quadri
Personaggi e interpreti
Erika Grimaldi
Maria Teresa Leva
Liparit Avetisyan
Galeano Salas
Federica Guida
Cristin Arsenova
Andrey Zhilikhovsky
Biagio Pizzuti
Manel Esteve
Jan Antem
Riccardo Fassi
Ugo Guagliardo
Nicolò Ceriani
Luigi Della Monica
Marino Capettini
Franco Rizzo
Desaret Lika
Riccardo Mattiotto
Marco Tognozzi
Calendario rappresentazioni
Luogo di svolgimento: Teatro Regio Calendario completo
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Argomento
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In soffitta. Fa freddo nella soffitta parigina dove vivono il pittore Marcello e il poeta Rodolfo; i due non hanno un quattrino per comprarsi la legna e da mangiare, e vengono raggiunti dal filosofo Colline. Pieno di provviste, legna, viveri, vino, arriva invece il musicista Schaunard, che ha inaspettatamente guadagnato del denaro: vuole festeggiare al Caffè Momus nel Quartiere Latino. Mentre gli altri lo precedono, Rodolfo rimane perché deve terminare di scrivere un articolo. Una giovane bussa alla porta: è Mimì, la vicina di casa, che gli chiede di riaccenderle il lume, ma si sente male e sviene. Rodolfo è colpito dalla sua bellezza e l’aiuta a riprendersi. Mimì sta per uscire, ma uno spiffero le spegne nuovamente il lume; anche Rodolfo spegne il suo, e mentre i due al chiarore della luna cercano la chiave dell’alloggio di Mimì, Rodolfo le prende la mano e le racconta di essere un poeta; anche lei si racconta: è una ricamatrice. Rodolfo la invita a raggiungere gli amici con lui, Mimì accetta.
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Al Quartiere Latino. Rodolfo presenta agli amici il suo nuovo amore: Mimì. Arriva anche Musetta, l’ex fiamma di Marcello, accompagnata dal ricco Alcindoro. La ragazza, riccamente vestita, fa di tutto per farsi notare da Marcello; poi, con uno stratagemma, allontana Alcindoro e si getta tra le braccia di Marcello.
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La Barriera d’Enfer. Marcello e Musetta vivono in un’osteria. Mimì è venuta a sfogarsi con Marcello perché Rodolfo è troppo geloso e dopo l’ennesimo litigio se n’è andato. Marcello le confida che Rodolfo ha passato la notte all’osteria. Ora Rodolfo si è svegliato e cerca Marcello: Mimì finge di allontanarsi, ma si nasconde per ascoltare il dialogo tra i due amici. Rodolfo confessa all’amico che Mimì è gravemente malata di tisi e lui, così povero, si sente in colpa perché non può aiutarla. Mimì tossisce e Rodolfo la scopre: i due decidono di rimanere insieme fino alla primavera. Si separano invece Marcello e Musetta, lui l’ha scoperta a fare la civetta con un avventore.
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In soffitta. Marcello e Rodolfo non riescono a lavorare perché pensano a Musetta e Mimì. Improvvisamente arriva Musetta, che annuncia che Mimì sta male e ha chiesto di vedere Rodolfo. La ragazza si distende sul letto, Rodolfo le dichiara ancora una volta il suo amore e Mimì ricorda i loro momenti felici. Mimì muore e a Rodolfo non resta che gridare disperato il suo nome.