Sabato 3 gennaio parte la vendita dei biglietti per l’Anteprima Giovani
Il 2026 comincia con la magia di Rossini e tre debutti: Antonino Fogliani sul podio del Regio, Manu Lalli alla regia e la grande Vasilisa Berzhanskaya come protagonista
Teatro Regio, sabato 17 gennaio 2026 ore 20
Inizia sabato 3 gennaio alle ore 11, la vendita dei biglietti per l’Anteprima Giovani de La Cenerentola, uno dei capolavori più vivaci, raffinati e sorprendenti di Gioachino Rossini, in scena sabato 17 gennaio alle ore 20.
Lo spettacolo è riservato al pubblico under 30. I biglietti a 10 € sono disponibili on line e alla Biglietteria, fino a esaurimento dei posti disponibili.
Il 2026 si apre al Regio nel segno di Rossini con tre debutti di prestigio: Antonino Fogliani, tra i maggiori specialisti del repertorio belcantista e Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, dirige Orchestra e Coro del Teatro Regio; Manu Lalli alla regia del fortunato e acclamato allestimento del Maggio Musicale Fiorentino; Vasilisa Berzhanskaya, mezzosoprano di eccezionale estensione vocale, nel ruolo della protagonista. Accanto a lei, un cast d’impronta squisitamente rossiniana – Nico Darmanin, Roberto de Candia, Carlo Lepore, Maharram Huseynov e le artiste del Regio Ensemble Albina Tonkikh e Martina Myskohlid – e il Coro del Teatro Regio istruito dal maestro Piero Monti, che il Teatro ringrazia per la disponibilità a sostituire temporaneamente il maestro Ulisse Trabacchin.
L’ingegno al posto della magia: la fiaba secondo Rossini
Composta in sole tre settimane e rappresentata per la prima volta al Teatro Valle di Roma nel 1817, La Cenerentola, ossia La bontà in trionfo trasforma la fiaba di Perrault in uno scintillante melodramma giocoso, dove il gioco dei travestimenti esplora il tema dell’identità capovolta: il principe si finge servitore, il servitore si spaccia per principe, mentre l’unica a restare sempre se stessa è Cenerentola. In questa versione la magia lascia il posto all’ingegno, e i simboli tradizionali della fiaba diventano personaggi e oggetti nuovi: la fata diventa il filosofo Alidoro, la matrigna il patrigno Don Magnifico – spassosissimo “intendente dei bicchier e presidente al vendemmiar” – e la scarpetta si trasforma nel celebre braccialetto che svelerà l’identità della protagonista.
Una Cenerentola tra libri e stelle
Nell’allestimento firmato da Manu Lalli, la dimora di Don Magnifico è una casa dai caldi rimandi sette-ottocenteschi, con magnifiche scene dipinte ed elementi architettonici creati da Roberta Lazzeri. Qui Cenerentola corre senza sosta per soddisfare i capricci della famiglia, ma trova rifugio nei libri: il suo amore per la lettura, voluto dalla regia, tratteggia una figura moderna e determinata, vicina al pubblico contemporaneo e in netto contrasto con la vanità di Clorinda e Tisbe, eternamente alle prese con specchi e merletti. I costumi fantasiosi ed eloquenti di Gianna Poli disegnano una vivace galleria di caratteri, mentre le luci di Vincenzo Apicella, riprese da Valerio Tiberi, accompagnano la metamorfosi della protagonista, dalla penombra del focolare alla piena luminosità del palazzo reale. A sottolineare i tratti fiabeschi non mancano, grazie alla regia di Manu Lalli, fate che danzano, una pioggia di stelline brillanti e la zucca che si trasforma in carrozza per condurre Cenerentola alla festa.
«Sarà mia vendetta il lor perdono»: la forza rivoluzionaria del perdono
Pur nella sua veste sorridente e giocosa, La Cenerentola è un’opera dal forte valore simbolico. La protagonista incarna un ideale di bontà che non si lascia contagiare dall’odio, ma lo disinnesca con il perdono e con la scelta di non rispondere alla violenza con altra violenza. In un mondo popolato da arrivismo, vanità e meschinità, Cenerentola diventa pacificatrice: ricuce i rapporti spezzati, offre una seconda possibilità persino a chi l’ha umiliata. La sua ascesa sociale non nasce da un incantesimo, ma da pazienza, intelligenza e compassione; il vero riscatto non coincide solo con il matrimonio principesco, ma con la vittoria della conoscenza e della bontà su ogni forma di prepotenza. È un messaggio che parla con forza anche al pubblico giovane: in questa Cenerentola rossiniana il perdono non è debolezza, ma una scelta radicale, capace di cambiare il destino dei personaggi – e, idealmente, lo sguardo di chi ascolta.
Biglietti e Informazioni
Vendita on line su www.teatroregio.torino.it e alla Biglietteria del Teatro Regio
piazza Castello 215 - Torino - tel. 011.8815.241/242. Orario di apertura: da lunedì a sabato ore 11-19; domenica ore 10.30-15.30; un’ora prima degli spettacoli. Informazioni: www.teatroregio.torino.it.
Ufficio stampa Teatro Regio
Sara Zago - Tel. +39 011 8815 239/730