Addio a Graham Vick

Il regista Graham Vick (foto Teatro alla Scala di Hugo Glenninding)

Il Regio saluta un grande visionario della scena lirica, stroncato ieri dal Covid all’età di 67 anni: Graham Vick è stato protagonista di un radicale rinnovamento dello spettacolo d’opera a partire dagli anni Ottanta. Con i suoi spettacoli graffianti e ironici, innovativi ma mai provocatori in modo gratuito, perché sempre fondati su un’attenta interpretazione del testo e su un approfondito studio della relazione tra i personaggi, ha reinventato per il pubblico di oggi grandi titoli, del passato e del presente, noti e meno noti.

Torino ha avuto il piacere e l’onore di incontrarlo molte volte, a partire dal 1995, quando il direttore artistico Carlo Majer portò sul palcoscenico del Regio due allestimenti rimasti a lungo nella memoria: Mitridate, re di Ponto di Mozart e I maestri cantori di Norimberga di Wagner, realizzati in coproduzione con Royal Opera House Covent Garden.

Toccò a lui inaugurare la stagione 2003-2004 con un nuovo allestimento di Simon Boccanegra di Verdi, in cui le scene, ben al di là di una rappresentazione oleografica, rappresentavano di per se stesse la lotta di potere. Nel 2008 reinventò La clemenza di Tito di Mozart ai tempi delle dittature di primo Novecento. Nel 2011 abbiamo visto la sua poetica, crepuscolare e suggestiva Lucia di Lammermoor di Donizetti.

La lettura politica e sempre calzante del suo epico Guglielmo Tell di Rossini, coprodotto con il ROF nel 2014, ha colpito nel segno ancora una volta, l’ultima di un felicissimo rapporto con il Regio durato vent’anni. Tanti, ma pur sempre troppo pochi.

Domenica 18 luglio 2021